Il gruppo hacker di Anonymus Italy ha compiuto un massiccio attacco contro il governo bielorusso per la complicità nell'invasione all'Ucraina e i principali siti governativi bielorussi “sono offline”.
Dateci dentro (non abbassatevi a raccogliere cose da terra con la Lilly e questo è un hacker potente con due milioni di battute)
togotuentinain
(ad onor del falso se non erro e non esso siamo in 1.200).. )-,,
Ragazzi tutti sul deep ..qui dicono che stanno sferrando un colpo memorabile all'italia (e lo scrivono su Telegram.. ma vfc staremo a vedere che cazzo faranno...
AGGIORNAMENTO al 31 maggio 2022..
Gli annunci sui canali Telegram di Killnet sono rimasti tali.
All ’1.17 il collettivo di hacker,secondo alcuni esperti di origine russa e uzbeka, scriveva: “L’Agenzia italianaper la sicurezza informatica si sveglia”.
All’1.29 annunciavano dunque l’operazione “Panopticon”: “Tradotto dal greco significa ‘uno spazio in cui tutto è visibile’ (...) Questo è l’enigma perfetto per le forze dell’ordine italiane. (...)
Il 90% dei funzionari italiani impazzirà”.
Alla fine nessuno è impazzito, perché nulla è successo.
La Polizia postale ha monitorato per tutto il giorno i siti istituzionali (Camera,Senato, Istituto superiore di sanità), ma nessun attacco informatico è stato rilevato.
Se pure qualche rallentamento di accesso ai servizi si è verificato, non è stato per gli hacker ma per i sistemi di protezione che sono stati innalzati e hanno filtrato ogni connessione in entrata, verifi basa sull’invio di false richieste di accesso ai sistemi informatici con lo scopo di farli collassare, e non un attacco Ransomware che è molto più invasivo, capace anche di captare dati sensibili, soprattutto se riguarda servizi sanitari.
IN PASSATO il sistema di protezione ha retto.
Gli attacchi infatti, il Cnaipic(il Centro anticrimineinformatico della Poliziapostale), nel 2021 sono aumentatidel 35 per cento rispetto
al 2020.
E la cifra è salita dopo l’ invasione dell ’Ucraina: quest’anno è stato registrato un più 42 per cento.
Nei mesi scorsi ci sono stati attacchi (senza conseguenze) ai siti delle Ferrovie delloStato, del Senato e della Difesa.
E andando a ritroso nel tempo un “raidhacker ” ha colpito anche la Regione Lazio: tra il 30 luglio e il 1° agosto quando un virus RamsonExx ha “bucato” il centro elaborazione dati regionale.
A differenza delle azioni targate Killnet in quel caso la matrice non era politica, ma cybercriminale.
Fu chiesto un riscatto e alla fine i dati, anche grazie a una collaborazione tra Polizia Postale, Fbi e Europol, non furono persi. Su questo la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta e a differenza di altri casi è stata identificata l’origine dell’Ip, l’indirizzo di rete da dove è partito o quanto meno è passato l’attacco alla Regione Lazio: si trovava negli Stati Uniti.
Per avere maggiori informazioni, gli inquirenti italiani così hanno inviato tempo fa una rogatoria, rimasta però lettera morta.
Sono poi seguite anche diverse integrazioni da parte dei magistrati.
Ma ancora oggi dagli Usa non è arrivata alcuna risposta.
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