mercoledì 12 settembre 2012
Cybercaos semiserio.
Basta
sfiorare una tastiera per avere la morte al proprio servizio. Nel mondo
plasmato delle tecnoscienze, tra mucche pazze e pecore clonate,
previsioni meteo mitologiche, cibi transgenici, eutanasia ordinata
tramite computer, piogge tossiche e funghetti alla Cernobyl, il pericolo
maggiore viene dalla bomba informatica, ben peggio di quella al
neutrone, poiche’, prima della carne, essa devasta cervello e anima. In
una societa’ che si compiace di non riconoscere piu’ alcuna frontiera
(dunque nemmeno alcun limite) e che produce la fusione/confusione
dell’arte con la pornografia, del misticismo con la moda, della
pubblicita’ con la ricerca, gli adulti “restano sempre fanciulli (come
diceva l’Egiziano a Socrate nel Timeo) ma senza l’innocenza della
sindrome di Peter Pan che assieme all’Igm K in zona gamma mi sono
ritrovato sul groppone. Il tragico e’ tutto qui e man mano che
calcolatore, rete, realta’ virtuale etc. si impadroniscono di quella che
un tempo era detta “l’invisibile verita’ dei corpi” rendendola
trasparente, scopriamo che non c’e’ piu’ verita’, ne’ corpo.
Quanto
sopra e’ una dissertazione del Paul Virilio, che dire su lui.. studi
iniziati con architettura in francia quasi come l’Antonella di Bruxelles
e nonostante la non tenera eta’ di Virilio dato che e’ del 1932, ed e’
uno dei piu’ ferrati a mio dire, urbanisti e saggisti sulle teoriche
tecniche della velocita’ ed anche specialista delle nuove tecnologie
metropolitiche. E’ talmente pazzo avanguardista che non si e’ fatto
mancare l’apertura di un museo sull’incidente in Giappone, almeno cosi’
leggo dal motore.
A
conclusione dell’argomento si puo’ dire che il vecchio corpo animale
non avra’ piu’ posto quando sara’ realizzata la simbiosi totale tra
l’umano e la tecnologia e mi sto proiettando in un futuro futuribile.
Non
e’ un caso che l’eternita’ cibernetica sia uno dei temi ricorrenti di
un discorso dove il mondo fisico si dissolve e dove il cosmo si trova
decisamente incastrato del computer e cosmotogo e’ il mio pseudonimo in
un mio blog senza il tuentinain classico.
Perdonatemi
se non parlo come al solito e penso sia ora di cambiare il fornitore di
grappa o della genziana contenuta. Tu che ne dici? Riconosci come
attuale e veritiero il discorso o lo consideri un fatto marginale dove i
non addetti ai lavori non danno quell’importanza che agli effetti ha?
Cerchiamo
di ricordare che matti lo erano anche i Galilei, i Leonardo, i
Cartesio, i Matteucci, i Bell, i Vernes e magari gli Adamo ed Eva.
Posteri
l’ardua sentenza a voi (plurale maiestatico) che state usando la
tecnoscienza per leggere qui e perdonate il post quasi serio ma e’
dovuto al cambiamento climatico Medeesco, anzi esco proprio e mi prendo
una boccata d’aria alla faccia della tecnoscienza pero’ prima mi tolgo
una soddisfazione, ho impiegato due ore per capire in Regedit quale
chiave occorreva manipolare per evitare che il TuneUp 2012 taroccato
fosse riconosciuto nel web..fungeeeee e quindi divulgo per chi ha il 64
ecco il percorso e la chiave da cancellare
HKEY_LOCAL_MACHINESOFTWAREClasses
Wow6432NodeCLSID{64A3D41B-61A5-4834-9A42.
martedì 11 settembre 2012
Me Dea
Che
casino con sto tempo che passa a sbalzi di temperatura da Africani a
PoloNordisti ed e’ in arrivo Medea che ci fara’ passare dall’estate
all’inverno in poche ore quindi prepariamoci a spalare la neve.. pero’ a
pensarci bene alcune cose non cambiano e sono le questioni di cuore.
Siete pronte per un'altra grande verita'?. Bene. Non esistono uomini
perfetti. Esistono uomini perfetti per noi. E questo vale anche per le
donne. E' come se fossimo pezzi di un puzzle. Se ci ritroviamo con una
gobbetta a destra, una gobbona a sinistra e la punta in alto dobbiamo
trovare l'incastro con un pezzo con la gobbetta a sinistra,
possibilmente senza gobbone e magari con la punta in basso.. Facile? Per
niente. Bisogna fare un sacco di prove. E' raro trovare al primo colpo
il pezzo giusto. Qualcuna ci riesce. La maggior parte fa finta. Altri
ancora provano e riprovano. Sara' che hanno un difetto di fabbricazione
oppure non si accorgono che il pezzo del puzzle che cercano da anni sta
li', a 2 cm dal loro naso, nascosto dal pizzo del centrino. Inutile
farsene una colpa. Quello che avete lasciato tra pianto e stridor di
denti non era un cretino, egoista, lurido scarafaggio
iperfottuto...naaaa. Magari a ben guardare lo era anche ma prima di
tutto era un boy che non andava bene per voi. Ci avete provato. Si
ricomincia. Palla la centro. Volete mica strapparvi i capelli a ciuffi
come Clinnestra al culmine della tragedia? Vabbe' che adesso vanno di
moda le estancion ma francamente non mi sembra il caso. Comunque tutto
questo sperimentare non e' mica faticoso come picconare il carbone in
miniera o sterrare le scorie della colata in fonderia. Ha i
suoi bei lati positivi. Si conosce gente, si passa il tempo, ci si
trita il cuore e ci si rompe le corna. Ma si va avanti. Si vive
insomma..miseria ladra e non si vegeta. Sono da detestamento quelli che
hanno cosi' paura della vita che campano criticando quello che fanno gli
altri stando immobili come pezzi di dolomite. Neanche di iceberg,
perche' quello per via delle correnti si muove. Non so se non vi e' mai
capitato. Sono coppie dall'amore decrepito che passano il loro inutile
tempo sparlando. Non vedono l'ora che qualcosa agli altri vada storto,
almeno hanno argomenti. No grazie. Preferite vivere. E se sbagliate
consolatevi. Sta scritto che " OGNI NUOVA FEDE, NASCE DA UN'ERESIA" e
fregatevene degli sbalzi di temperatura e della Medea nipote di Apollo e
di Circe.
domenica 9 settembre 2012
sabato 8 settembre 2012
O..dio gli agenti immobiliari.
Che rottura di balle, prima Poppea che ci ha rovinato gli ultimi giorni di vacanza e poi anche la Clelia che ha
messo in vendita il suo appartamento e quindi l’agenzia, forte del
mandato continua fare avanti e indietro sempre con agenti diversi e io
che abito nel gruppo di villette accanto, non voglio avere a che fare
con agenti immobiliari tra le palle e voglio godermi sti ultimi giorni
di meritate ferie spaparanzato al sole come mamma mi fece senza estranei
con voglia di acquistare muri. Sti agenti dovrei estirparli dalla mia
vita con un diserbante chimico. O almeno renderli utili, tipo contarli
di notte, per addormentarmi, come si fa con le pecore. Tanto son tutti
uguali. Capello ingellato lucido da foca, camicia con collo ortopedico
simil gesso anche se fuori abbiamo 42 gradi all’ombra, scarpe di legno,
cravatta mozza con eventuale Paperino che fa capoccetta dal risvolto,
orologio da polso leggermente piu’ piccolo di una quattro stagioni,
telefonino incastonato alla cintura e dopobarba fetente che sovrasta
pure la brezza marina. Insomma. E’ la vita che ti porta ad essere in
questo stato. Non puoi aver scelto. L’unica vera dote di un agente
immobiliare e’ la parlantina. Una filodiffusione impietosa di parole,
una purga verbale che ha come unico obiettivo quello di stancare,
imbesuire il compratore, infiacchirgli le ginocchia. Mentendo,
allegramente, soprattutto davanti all’evidenza. Per esempio. L’agente
immobiliare fa’ fatica a comprendere il senso della parola.. luminoso. E
dire che non e’ difficile. Luminoso e’ un appartamento dove entra
dentro la luce. Del sole pero’. Non dei lampioni del marciapiede del
ferrodicavallo. Ma perche’, insopportabile manzo italiano, se ti ha
chiesto una casa luminosa lo porti a vedere una miniera nascosta tra due
ville dove il sole lo vedi in cartolina e il mare col gioco di specchi?
Per illuminare un tugurio come quello deve farsi prestare dai Pooh un
paio di fari da concerto da almeno 1000 watt. Perche’ se ti ha chiesto
un appartamento silenzioso con bella vista tu lo porti a vedere un piano
rialzato con affaccio ferrovia e l’altro con affaccio deposito
attrezzature dei pescatori? «Eh, ma cosi’ si arriva alla stazione
ferroviaria in un attimo». Certo. Anche te se non la smetti arriverai al
Pronto Soccorso in un attimo. Ti dico.. agente immobiliare delle mie
palle sfrante.. se il pirla eventuale acquisitore vuole il terrazzo.
Bene. Eccolo a vedere un bell’alloggio senza balconi. Se vuole un
appartamento con un bel living arioso... tu gli vai visionare un
alloggio fatto interamente di corridoi che sembra di entrare dentro
l’intestino crasso. Cosa se ne fa di sti spazi tubiformi? Non penso che
vada in gokart come Nicholson in «Shining»? Che ci deve fare.. sistemare
dei pitoni per lunghezza? Grrrr. Ti ha chiesto 4 camere piu’ cucina e
tu gli fai vedere 4 bagni piu’ angolo cottura. «Beh, uno lo puo’
trasformare in studio lasciando il lavandino cosi’ si puo’ lavare le
mani quando scrive». Ma lo sai, agente mio che ti fai proprio odiare,
quanto tempo gli fai perdere? Non credo che nella sua vita passi le ore a
visitare case inutili come fai tu. E se ti hanno smollato sto rudere
che son 2 anni che ce l’hai sulle croste son cazzi tuoi. Compratela tu
testadivitello e rinchiuditi pure dentro senza rompere le palle a chi se
ne sta nudo al sole sul suo terrazzo ed e’ costretto sempre a vestirsi
per questo andirivieni di gente che pensa di investire soldo nel
mattone..io te lo tiro in testa il mattone se continui a fracassarmi i
marroni.
venerdì 7 settembre 2012
Marisa.. subito Santa.
Dicono
che dietro ad un grande uomo ci sia una grande donna. Puo' darsi. E
dietro ad una grande donna? Beh..dietro ad una grande donna di solito
c'e' un marito che rompe i pendenti, dei figli che si lagnano e una casa
cha va' a ramengo. Altro che "gli uomini e le donne sono uguali" come
sbraita quello dei Lunapop... Manco pel belino. Quello che ste donne
chiedono credo sia solo un poco di collaborazione. Una parolina buona
ogni tanto, un palpito di misericordia...tutto li'. Prendiamone una a
caso.. la Marisa Colombo, madre e moglie esemplare, maestra di
buonsenso, mai stanca sempre disponibile, e' finita knock-out. Mo' vi
spiego...prima delusione..la suocera. Il peggior Hannibal Lecter di
Atessa che sia mai esistito. Una settimana fa, per un guaio alle ovaie
si ammala e finisce in coma a Lanciano citta’ della mia pseudoamante. La
Marisa Colombo non la lascia solo un momento. Passa lunghissime notti
al suo capezzale e per di piu' continua a lavorare, a seguire i bambini e
ad occuparsi di quella tarma di suo marito. Grazie al cielo l'ava
scomatizza e resuscita e quali sono le sue prime parole da rediviva?
Nessun grazie..nada..zero di negativo carezze e nemmeno una lacrima.
Siamo mica in una telenovela da rete quattro. La vegliarda di nome
Abelarda si risveglia e nel pieno delle sue facolta' dice: "ehi Colombo
chi ha vinto a Veline? In quel momento la Marisa Pyon si e' sentita come
se le avessero diluito il cervello nella trielina conservata nel
recipiente dei pomodori cotti al sole. Ma non finisce qui. Dopo qualche
giorno porta il suo oranghino di quattro anni a mangiare
un gelato da Tiziana. Cornetto premio per il piccolo rognoso Mattia che
ha fatto giurin-giuretta. Ha promesso solennemente di non obbligare mai
piu' il suo compagno di spiaggia a farsi lo shampo col Vinavil di
Nicola. Com'e' o come non e'..la Marisa Colombo ha un calo di pressione,
forse ancora per lo stress sonnifero. Sviene e batte una sonora crapata
sul gradino della creperie. Per fortuna il cucciolo bastardo mantiene
una freddezza da far invidia all'orso della caramella verde col buco
chiede soccorso e fa arrivare un'ambulanza. Questa volta e' la Marisa
Colombo a risvegliarsi in barella...gli occhi traboccanti di lacrime. Il
suo marmocchio bastardo per la serie de "i figli so' pezzi e core",
scuote il capino da cercopiteco e borbotta" Cazzo ho capito..anche
stavolta salto il gelato!"..E adesso si e' messo pure la tarma di
marito. Un pistolero, anzi un pistola che tutti chiamano "robiola"
perche' e' di Cupello patria della ventricina e dei formaggi e' gia'
piuttosto stagionato ed emana lo stesso odore che si sente al giovedi’
sulle bancarelle dei produttori. Quell'uomo li.. fa l'effetto che alle
zanzare fa l’Autan o lo spray al geranio. Lunedi' lo operano a Vasto di
emorroidi. Ha gia' fatto testamento e adesso pretende che la Marisa
Colombo assista all'operazione come fanno i mariti con le mogli in sala
parto e che possibilmente gli tenga la mano. Santa donna la Marisa
Colombo si e’ gia’ meritata una tomba al Cimitero degli Inglesi di
Torino..di Sangro.
mercoledì 5 settembre 2012
Pan..chine
Una
mattina feriaiola scemiautunnale… osservando l’ometto con tuta rossa a
strisce argento che stava verniciando sul lungomare di Casalcasino tutte
le panchine sovrastanti la plage non ho potuto fare a meno di
elocubrare considerazioni, non riesco proprio a capirne il perche’, ma
un dato e’ certo.. la societa’ contemporanea odia le panchine, cerca in
ogni modo di farle sparire. Avete presente quelle cose in legno (ma
talvolta anche in metallo) su cui ci si sedeva quando si era stanchi?
Be', per me sono una specie di ricordo. Ad es. al paese mio in Italia e
precisamente al Chico Mendes parco Borgarese una volta ne cercabbi una
disperatamente, per allacciarmi una scarpa.. nulla, la cultura
dev'essere penitenza, il travaglio intellettuale comincia coi piedi
gonfi al pari degli attributi che mia suocera chiamava le vergogne.
Qualche tempo fa, un sindaco, appartenente a un partito che sta
scomparendo piu’ velocemente delle panchine, aveva eliminato queste
ultime dalla sua citta’ per evitare che extracomunitari e barboni vi trovassero un attimo di riposo.. quando si dice «tagliarsi l’uccello per far dispetto alla moglie ».
Ah, le belle panche verdi, su cui gli innamorati si slinguavano intagliando iniziali e cuori trafitti, le panche su cui noi, fino a poco prima di diventare «diversamente giovani », ci siamo sistemati poggiando il lato B sullo schienale, quasi fosse disonorevole sedersi in maniera normale.. quale forza misteriosa le risucchia in un altro mondo?
Per non parlare delle panchine lungo i binari delle stazioni.. sono piu’ rare dei treni in orario. Ma e’ proprio nelle stazioni che il fenomeno si fa piu’ strano e misterioso.. per ogni panchina che viene eliminata nasce una poltrona in pelle rossa, per ogni sala d'aspetto soppressa nasce una «sala Vip (very important pirla)». Peccato che le panchine fossero a disposizione di tutti, mentre le poltrone di pelle rossa sono riservate ai viaggiatori in possesso della «Culidelicati Card» o del «Managerstrapagato Pass»: sono le gioie della privatizzazione. Alla stazione di Bologna (soc-mel), in certi momenti, si fatica a passare in mezzo alla gente in attesa, ma c'e’ una sala Freccia Rossa Club, grande come un campo da calcio e piu’ protetta di Fort Knox, cui possono accedere solo i quattro o cinque fortunati cui la ditta paga il viaggio in classe UME ovvero Ultra-Mega-Executive. Pochi metri piu’ in la’, un'altra oasi di pace, la sala Casa Italo, quella riservata ai viaggiatori della nuova compagnia ferroviaria privata (supervelocita’ & megalusso). Fortunatamente a Bologna ci sta ancora la sala d'aspetto di seconda, quella che conserva le tracce della bomba fascista e che e’ stata dichiarata patrimonio Unesco.. in altre stazioni meno segnate dal dramma, anche la sala d'aspetto ha fatto la fine delle panche, compresa quella di Casalcasino il paese che odia i turisti. A noi contrariamente giovani hanno insegnato sin da bambini, a cedere il posto a sedere agli anziani, la societa’ liberista spreadaria ci insegna oggi a cederlo a chi puo’ pagare di piu’.. per un Paese che sta invecchiando e parlo per me ovviamente.. e’ un triste segnale.
Ah, le belle panche verdi, su cui gli innamorati si slinguavano intagliando iniziali e cuori trafitti, le panche su cui noi, fino a poco prima di diventare «diversamente giovani », ci siamo sistemati poggiando il lato B sullo schienale, quasi fosse disonorevole sedersi in maniera normale.. quale forza misteriosa le risucchia in un altro mondo?
Per non parlare delle panchine lungo i binari delle stazioni.. sono piu’ rare dei treni in orario. Ma e’ proprio nelle stazioni che il fenomeno si fa piu’ strano e misterioso.. per ogni panchina che viene eliminata nasce una poltrona in pelle rossa, per ogni sala d'aspetto soppressa nasce una «sala Vip (very important pirla)». Peccato che le panchine fossero a disposizione di tutti, mentre le poltrone di pelle rossa sono riservate ai viaggiatori in possesso della «Culidelicati Card» o del «Managerstrapagato Pass»: sono le gioie della privatizzazione. Alla stazione di Bologna (soc-mel), in certi momenti, si fatica a passare in mezzo alla gente in attesa, ma c'e’ una sala Freccia Rossa Club, grande come un campo da calcio e piu’ protetta di Fort Knox, cui possono accedere solo i quattro o cinque fortunati cui la ditta paga il viaggio in classe UME ovvero Ultra-Mega-Executive. Pochi metri piu’ in la’, un'altra oasi di pace, la sala Casa Italo, quella riservata ai viaggiatori della nuova compagnia ferroviaria privata (supervelocita’ & megalusso). Fortunatamente a Bologna ci sta ancora la sala d'aspetto di seconda, quella che conserva le tracce della bomba fascista e che e’ stata dichiarata patrimonio Unesco.. in altre stazioni meno segnate dal dramma, anche la sala d'aspetto ha fatto la fine delle panche, compresa quella di Casalcasino il paese che odia i turisti. A noi contrariamente giovani hanno insegnato sin da bambini, a cedere il posto a sedere agli anziani, la societa’ liberista spreadaria ci insegna oggi a cederlo a chi puo’ pagare di piu’.. per un Paese che sta invecchiando e parlo per me ovviamente.. e’ un triste segnale.
sabato 1 settembre 2012
Giuseppa dieteticizzata
In
questa caraibica estate la Giuseppa e' ai minimi storici. Da anni
detiene l'esclusiva mondiale in storie d'amore del put, ma questa volta
ha superato se stessa scagliandosi a pelle d'orso tra le braccia di
Ileano (per gli amici Ano), di professione istruttore di palestra e
bagnino di riserva al Solaris sulla spiaggia di Casalbrodetto localita’
amena dove manca l’acqua dalle 21.30 alle 7 dell’afterday. Una creatura
mitologica..mezzo uomo e mezzo pirla. un incredibile Hulk grazie alle
alghe che ci stanno in mare, abbronzato come un coltivatore di cotone di
Atessa, che passa la sua vita a strillare un frase sentita in non so
quale film :"Se volete un culo tondo, dovete farvelo quadro!". Io ho
tentato di dissuaderla povera Giuseppa..il mare e' pieno di pesci, le
dicevo, prima o poi pescherai quello giusto. Non buttarti via.. Ma lei
testona.." A parte che anziche' i pesci io preferisco l’uccelagione.. e
poi sti pesci sono tutti gonfi di solvente per lavaggio cisterne di
Punta Penna. uno vale l'altro. Selezionarli e' solo una grande perdita
di tempo...Lascia stare che di pura e vergine non ci e' rimasta neanche
la lana..." Adesso pero' la bella Pippi Calzearete e' li che pigola come
un pulcino bagnato. Dopo un paio di settimane di palestra, il suo latoB
s'e' fatto cubico e il cuore le si e' infeltrito. Dice che con Ano fa’
del gran fichi fichi tracke tracke ma non riesce a parlare. Con lui il
discorso piu' lungo e’ durato dieci secondi e il tema era il piercing
alla lingua. Una sera ha tentato di dargli una botta di vita portandolo
al Pub di Scerni dove hanno schermo grande e si puo’ vedere il film su
La7 in streaming ed hanno pure dei tavoli da gioco. Lui si e’ presentato
in tuta di neoprene finta Harley con inserti catarifrangenti acquisita
dal marocchino di turno. La Giuseppa dopo avergli cacciato al collo una
cravatta di recupero fatta con la striscia tracolla portaombrellone che
aveva nel bagagliaio e resistito alla tentazione di stringerla sino a
strozzarlo, se l’e’ caricato in macchina e ha guidato in silenzio fino
al Pub. Entrati, Ileano con gli occhi porcini, le ha domandato..”dov’e’
la roulotte?” Giuseppa a denti stretti, gli ha specificato che non erano
al campeggio Santo Stefano sul Magra e l’ha spintonato sino al tavolo
verde. Sembrava fatta. Invece no. L’abulico e’ riuscito a puntare la
contromarca del giubbotto al posto della fiche costringendo il croupier
Gustavo Menando a dirgli:” Hai finito i soldi e adesso ti giochi il
finto giubbotto dell’Harley?. Cosi’ Giuseppa ha preso il coraggio a
svariate mani e gli ha fatto un discorsetto. Per non dirgli crudelmente
che il loro era stato solo un giro di lenzuola, gli ha sussurrato..”Sai
Ano, io ti preferisco orizzontale.”. E lui..”Morto?”. E’ finita cosi’.
Ora la Giuseppa ha strappato la tessera della palestra e si e’ ributtata
a capofitto sulle diete. Ma per non perdere altro tempo, le fa’ tutte
assieme. Due giorni solo banane, uno tutta patata, tre solo minestrone e
una libera. Dice che vuole tornare in forma come un tempo. Ha rimosso
il fatto che in forma non ci e’ mai stata. Ad oggi ha gia’ preso
svariati chili nonostante il caldo degli anticicloni africani ma il
grave e’ che ha gia’ conosciuto un altro deflagrato.. un ex sherpa
dell’Himalaia, dice lui, migrato nello stivale italico per studiare la
lingua ed al momento fa la guida alpina sulla montagnola di rifiuti
vicino a Lanciano ai piedi della Majala.
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