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martedì 9 aprile 2024

NO.

 

Sono nato predisposto al NO.. un poco come la canzone di Shakira.
No se puede vivir con tanto veneno,
La esperanza che me dio tu amor
No me la dio mas nadie,
Te lo juro, no miento,
No se puede dedicar el alma
a acumular intentos
pesa mas la rabia que el cemento.

Io sono nato cosi’ di otto mesi e con questa genetica predisposizione al NO.
Non so’ perche’ ma al consenso preferisco il dissenso.
Il NO mi piace. anche il gesto che lo accompagna.
Scuotere la testa di qua e di la’, soprattutto quando esco dall’acqua di Casalcoso col polipo attaccato al braccio, mi da’ tanta soddisfazione e mi fa’ godere australmente come un selvaggio.
E poi mi piace pronunciarlo, il NO.

Perche’ li’ in mezzo, tra le pieghe di quella sillaba nasale, ci sta’ dentro un sacco di roba e ti riempie la bocca.
Il rifiuto per esempio.

Il NOssignore.

Il levatelo dalla testa.

Che non e’ mica roba da buttare via.

Perche’ il rifiuto e’ sempre differenziato.
C’e’ NO e NO, insomma.

E la maggior parte del NO e’ riciclabile.

Da una raccolta paziente di rifiuti possono nascere nuove cose. Insoliti modi di pensare, per esempio.

Strade diverse da percorrere.

Persone nuove da conoscere, capire, amare o schifare.
Il NO e’ anche dissenso.

Pensiero difforme.

Che spesso si fa’ conflitto.

Ma anche dibattito costruttivo, almeno cosi’ la penso io e mi basta poi voi pensatela come volete.. chissenefutte, non mi scalfirete piu’ di tanto.
Mi fanno paura le coppie che non litigano mai.

Bisticciare, credetemi, e’ sano senza venire alle mani naturalmente, usando forse il coltello, ma no..

Sono convinto che alzando la voce e caricando i toni si crei dell’energia propulsiva che fa’ andare avanti la coppia. e poi vuoi mettere il piacere di fare la pace?

Chi non litiga non sa’ cosa si perde.

C’e’ anche il NO purissimo della disobbedienza.

Quello bello dei bambini che dicono NO per puro spirito di contraddizione.

E magari ci aggiungono pure un ..merda.. proprio quando i genitori vogliono far bella figura con gli amici.
Poi ci sono i NO che ti vengono fuori perche’ sei incazzato…

Guarda, oggi ti dico di NO perche’ c’e’ vento e sono con le palle in giostra, ma se me lo chiedi domani puo’ essere che ti dica di si’. Soprattutto se c’e’ il sole….
E anche i NO della sincerita’.

Quelli che si usano per dire le cose come stanno…Vengo anch’io?… NO tu NO. ..Vengo anch’io?.. NO tu NO… E perche’?.. Perche’ NO. Perche’ mi stai sul culo, guarda.

Non ti reggo.

Preferisco dirti le cose come stanno invece di fingere benevolenza. Vacci con chi cazzo vuoi a vedere le bestie feroci.

Non con me, io mi basto.
E’ che il NO da’ liberta’.

Non si puo’ morire dentro, aspettare di diventare tutti verdi come Hulk fino a farsi scoppiare i bottoni della camicia.
Con il NO, poi, iniziano tante parole importanti.

Il NOnostante, per esempio.

Che ti fa tirare avanti e chiudere un occhio.

Il NOumeno, che e’ l’essenza delle cose.

Il NOcciolato che leva le malinconie e fa crescere i brufoli e la pancia.

La NOvita’ che da’ gusto alla vita.

Il NO profit che da’ senza pretendere.

Il NOn ti scordar di me della nostalgia.

Il NOn essere dell’essere.

Finita cosi’ con un bel NO

Punto. 

Stop.

Anzi sapete che faccio? Do’ retta alla stirpe del mio cognome e mi autocombustioNO.


Come “spiare” i profili LinkedIn senza farsi scoprire.

 


La piattaforma allerta di default gli utenti di cui visitate la pagina, ma c'è un modo per evitare che succeda e preservare la vostra privacy.

A prescindere dal fatto che LinkedIn sia o meno il sostituto perfetto di Twitter, una cosa è certa:

è un posto profondamente strano.

Essere attivi sulla piattaforma è praticamente obbligatorio per i lavoratori della conoscenza che oggi vogliono trovare un impiego, il che di per sé è già bizzarro.

Il servizio poi è un luogo in cui molte persone passano il tempo fingendo che i selezionatori del personale e i responsabili delle assunzioni siano persone interessanti e divertenti, reagendo e rispondendo ai loro post.

Poi ci sono gli influencer di LinkedIn, che sembravano ChatGPT già molto prima che ChatGPT esistesse.

La trasparenza estrema di LinkedIn

Ma forse la cosa più strana di LinkedIn è la trasparenza delle sue funzioni di sorveglianza.

Se altri social network cercano di nascondere quanti dati stanno effettivamente raccogliendo sulla vostra attività, a ogni passo LinkedIn vi invita a partecipare alla raccolta dei dati sul comportamento degli utenti.

È una piattaforma che vi invia regolarmente notifiche su chi ha guardato il vostro profilo.

Per impostazione predefinita ogni volta che sbirciate l'account LinkedIn di un'altra persona mentre siete connessi, l'utente verrà allertato.

Se da un lato immagino il motivo per cui una persona in cerca di lavoro potrebbe essere interessato ad avere questa informazione, posso anche capire perché la cosa potrebbe farla impazzire.

Non è pensabile mandare un'email a uno sconosciuto per dirgli: "Ho notato che hai guardato il mio profilo LinkedIn.

Ti è piaciuto?" (solo pensare di farlo mi fa venir voglia di sprofondare).

Pensate a quanto sarebbe strano se ogni volta che scorrete il profilo di un utente Instagram per guardare le sue vecchie foto, questa persona ricevesse una notifica che l'avvisa che avete appena passato in rassegna la sua pagina.

Su LinkedIn, invece, le persone che pagano un abbonamento hanno un accesso più completo ai dati dei curiosi; mentre la maggior parte delle persone ha la possibilità di vedere solo un paio di visitatori recenti, gli utenti a pagamento ricevono l'elenco completo di tutti coloro che hanno guardato il loro profilo nell'ultimo anno.

Cambiare le opzioni di visualizzazione di LinkedIn

Per prima cosa, andate su LinkedIn.

Fate clic sull'immagine del vostro profilo nell'angolo in alto a destra della finestra del browser e poi su Impostazioni e privacy (nell'applicazione mobile di LinkedIn, la foto del profilo appare in alto a sinistra; cliccateci sopra per accedere alle Impostazioni e poi seguite le stesse istruzioni).

Nella barra laterale di sinistra fate clic su Visibilità e quindi su Opzioni di visualizzazione del profilo.

Da qui è possibile selezionare tre opzioni:

Il tuo nome e sommario,

Caratteristiche private del profilo,

oppure Modalità privata.

La scelta predefinita è la prima; avvisa tutte le persone di cui visitate il profilo, mostrando loro la foto e il vostro ruolo, con tanto di link alla vostra pagina. A loro volta, i visitatori cliccheranno quindi sul link, inviandovi una notifica, in uno schema destinato a ripetersi all'infinito. O almeno finché non deciderete di modificare l'impostazione.

La seconda opzione, Caratteristiche private del profilo, si limita a mostrare agli altri utenti di cui visitate la pagina uno stringato riassunto sul vostro conto, che comprende solo la vostra professione e il luogo in cui vivete. Il tutto vi donerà un alone di mistero, certo, ma con ogni probabilità infastidirà gli account che avete sbirciato per la mancanza di dettagli specifici.

La terza opzione, di gran lunga la migliore, è la Modalità privata, che consente di guardare la pagina del profilo di chiunque vogliate in relativa segretezza.

Va sottolineato che la scelta di negare i permessi alla condivisione vale in entrambi i sensi:

se selezionate un'opzione diversa da quelle predefinita, non potrete nemmeno vedere quando altre persone guardano il proprio profilo.

Per me questo è un vantaggio, dal momento che significa che ricevo meno notifiche da LinkedIn.

Ma se per voi è utile sapere chi guarda il vostro profilo, tenetene conto.

Questo articolo è apparso originariamente su Wired US.

sabato 6 aprile 2024

Studio sull'attentato 11 settembre 2001.

 


Progetto di studio e di ricerca sugli attentati terroristici dell'11 settembre 2001 fatto da Crono911.

Clicca quiper scaricare l'ebook Crono911 (edizione 2009 aggiornata al 2021), un libro gratuito di oltre 180 pagine, in lingua italiana e in formato PDF, che ricostruisce minuziosamente la cronologia degli avvenimenti, integrandola con numerosi approfondimenti. 

Il libro è stato utilizzato nella stesura del volume "La Cospirazione Impossibile" (di vari autori, tra cui Umberto Eco e Piergiorgio Odifreddi), nella compilazione di numerosi voci di Wikipedia e in vari servizi televisivi e giornalistici.

Il libro è stato realizzato nei primi mesi del 2006, per fornire uno strumento di conoscenza, in lingua italiana, dei fatti dell'11 settembre 2001 e delle vicende connesse. 

Sino a quel momento, infatti, tutte le fonti attendibili erano in lingua inglese e, peraltro, difficili da reperire. 

Il lettore italiano doveva affidarsi ai servizi giornalistici, spesso imprecisi o poco attendibili, o districarsi tra una miriade di siti Web che, in gran parte dei casi, fornivano informazioni non veritiere.

A partire dal 2004 si è resa disponibile una grande quantità di fonti e di dati, che permettono di avere una visione storicamente completa e dettagliata della tragedia dell' 11 settembre, dei suoi antefatti e delle vicende ad essa connesse: prima il Commission Report e il Joint Inquiry, poi gli atti del processo Moussaoui (un aspirante dirottatore suicida, arrestato nell'agosto del 2001) e la progressiva desecretazione di registrazioni, dati e documenti. 

Il libro Crono911 ha integrato tutto questo materiale in un unico documento, che comprende le biografie dei dirottatori, una precisa ricostruzione cronologica degli avvenimenti e una serie di approfondimenti. 

Per tutte le informazioni sono indicati i riferimenti alle fonti, tutte qualificate. 

Il sito Crono911.org, creato nell'agosto del 2006, consente di visualizzare e scaricare la versione più aggiornata del libro e di accedere e consultare tutte le fonti citate nei testi, nonchè ulteriori risorse.

Crono911 non è un documento adatto ai cosiddetti "complottisti", ossia a coloro che sostengono che le Twin Tower siano state demolite con esplosivi e che il Pentagono sia stato colpito da un missile: se appartenete in maniera assolutamente convinta a questa categoria di persone, esistono siti che potranno soddisfare le vostre più sfrenate fantasie e nei quali potrete affermare e veder affermare che l'Olocausto è un'invenzione, che le scie degli aerei nel cielo sono causate da sostanze chimiche immesse nell'aria per mutare il clima terrestre, che sulla Luna non è mai giunto nessun astronauta e che la CIA è colpevole di tutto quanto succede nel mondo, compreso l'otturamento dello scarico del vostro water.

Crono911 non è nemmeno un documento di "debunking" in senso stretto: il compito di sbugiardare i complottisti è già svolto egregiamente da altri ricercatori, stranieri e italiani, con i quali abbiamo un costante scambio informativo.

Crono911 è una ricostruzione storica, una raccolta di dati, un prontuario, una solida base di partenza per ricerche e approfondimenti.

E' anche il nostro contributo alla memoria di tutte le vittime dell' 11 settembre 2001.

giovedì 4 aprile 2024

Castigatori di Ricci Di Mare.

 


Mentre stavo smanettando nel web leggo questa notizia:

4 aprile 2024.

Questa notte il personale della Guardia Costiera di Vasto ha operato un sequestro di 2000 ricci di mare a danno di un pescatore lungo la costa antistante il Comune di Casalbordino, sferrando un duro colpo alla pesca abusiva dei preziosi “frutti di mare” .

Cazzo.. quella è la mia zona di pesca e di ricci da qualche anno non se ne vede manco l'ombra, so di certo che arrivano abusivi dalla puglia con bombole e fanno danni e quindi proseguo nella lettura:

Durante mirata attività di pattugliamento lungo il litorale di giurisdizione, i militari individuavano una fonte luminosa in mare e, dopo un lungo appostamento, identificavano un pescatore subacqueo appena giunto a riva. Lo stesso veniva fermato in quanto intento ad effettuare pesca abusiva di ricci di mare mediante l’impiego di attrezzature subacquee (bombole), pratica non consentita dalle norme in vigore.

Detta violazione comportava, oltre all’elevazione di una sanzione amministrativa di € 3.000, anche il sequestro di 2.000 esemplari di ricci di mare e dell’attrezzatura da pesca impiegata.

Dopo l’attività di identificazione ed accertamento avvenutapresso l’Ufficio Circondariale Marittimo di Vasto, il personale militare procedeva all’immediato rigetto in mare dei ricci poiché ancora vivi e vitali.

La pesca sportiva subacquea dei ricci di mare, rammenta la Guardia Costiera di Vasto, è consentita solamente nelle ore diurne, rispettando non solo le dimensioni minime consentite ma anche il limite quantitativo massimo di cinquanta esemplari. La cattura di tali echinodermi può avvenire solo manualmente ed in apnea, pertanto escludendo l’impiego di apparecchi di ausilio alla respirazione subacquea.

L’attività di vigilanza di uomini e donne dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Vasto proseguirà, sotto il coordinamento del Compartimento Marittimo di Ortona, lungo tutto il litorale di giurisdizione avendo come obiettivo il contrasto a tali fenomeni, al fine di salvaguardare l’ambiente marino e costiero e di garantire la sicurezza della navigazione e la tutela delle risorse ittiche e del consumatore finale.

Fermi tutti.. vuoi vedere che forse questa annata sarà di quelle che fruttano e da quanto scritto sul giornale son consentite le pescate diurne senza bombole e con limite 50 ricci.. io al max ne prenderò una ventina in due ore di immersione (un riccio ogni 6 minuti) e quindi godrò come un selvaggio ma i conti non tornano.. se ben vedo dalla foto e datosi che stavano castigando di notte, dove minchia hanno messo la lampara?

Poi sta bombola parrebbe di una decina di litri ma voglio esagerare e faccio un conto come se fosse da diciotto litri e quindi caricando a 200 atm mi trovo con 3.600 litri d'aria e datosi che per respirare normalmente (siamo al max di 4 metri) sono necessari da 60 a 75 litri minuto divido 3.600 per 60/75 e mi trovo con una riserva d'aria da 48 a 60 minuti.

Ora divido i 2.000 ricci confiscati (te li vedi a contare)? per (esagero) 60 minuti e ne consegue che il pirata ha castigato 33 ricci minuto.

Sti cazzi... questo superpirata ne ha cuccato uno ogni due secondi scarsi. (world record e potrebbe andare da Virginio Scotti).

Non ho finito se poi calcolo che la bombola potrebbe essere da 15 o addirittura 10 litri ma nemmeno nembokid riuscirebbe portare a riva  2.000 echinodermi..quindi uno beccato  ma gli altri componenti della banda?

Sono perplesso, esterefatto, incazzato incredulo.

Diciamo che solitamente i pugliesi viaggiano a 4 per macchina per dividersi le spese di benzina e che gli agenti non li hanno visti ma cio' non toglie che il tempo di raccoglitura del pescado viaggia a 8 secondi/riccio.. boh

Spero in una mia e anche dell'Enrico, buona pesca nel prossimo periodo di villeggiatura ma son convinto che di ricci manco l'ombra e quindi dovrei fare un corso castigatorio in ricciologia presso i miei parenti Baresi.

Spero solo che i ricci buttati a mare non li abbiano messi davanti alla Stella Del Sud altrimenti il mio amico Dott. Gino dovrà divertirsi a togliere gli aculei ai suoi bagnanti.



 

mercoledì 3 aprile 2024

Venezia..la storia di Ca' Dario..palazzo della morte.

 

Spesso, la Morte, è colei che dà senso ai luoghi.

E molti luoghi risultano essere dimora di..maledizioni e di presagi infausti!

Venezia è una città magica, e abbiamo già avuto modo di incontrarla imbattendoci nel suo Cimitero di San Michele in Isola.

E’ altresì una città gravida di storie misteriose e curiose: dalle avventure di Giacomo Casanova al passaggio di Giordano Bruno (poco prima che venisse additato come magus) e la visita di Amadeus Mozart (ritenuto un massone).

Ma non tutti sanno che, in questa enigmatica città, vi sono tanti piccoli segreti e superstizioni legate a Ca’ Dario, che si erge sulla riva del sestiere Dorsoduro, sul Canal Grande.

Nel corso dei secoli sembra proprio che questo palazzo del ‘400 abbia vissuto una serie di sventure e sia a tutt’oggi vittima di svariate dicerie.

Leggermente inclinato su un lato, ornato di decorazioni policrome in una geometria ricercata e inconfondibile, è proprio tra i più antichi edifici della città lagunare e, dunque, carico di storie che a tutt’oggi, le rendono difficile trovare un proprietario.

Questo edificio venne costruito a partire dal 1479 per volere del nobile Giovanni Dario, su un antico cimitero dismesso secondo alcune fonti addirittura appartenente ai Templari.

Già incuriosisce la scritta, posta sul frontone, che Giovanni Dario fece apporre durante la costruzione: “Urbis genio Ioannnes Darius” (“Giovanni Dario, in onore del genio”) il cui anagramma era “Sub ruina insidiosa genero” (ovvero, “Io genero sotto una insidiosa rovina”).

Il sontuoso palazzo dove essere la dote della figlia del nobile Dario, la giovane Marietta che, a partire dal 1494 (anno della morte del padre) avviò alla famigerata serie di sventure che vedono come protagonista l’edificio.

Suo marito, un ricco mercante veneziano, venne assassinato, quindi lei si suicidò visto il collasso finanziario. Altresì, il loro unico figlio venne assassinato durante un agguato.

Non fu propriamente un buon inizio, assolutamente.

Nel 1839, un altro ricco commerciante di pietre preziose prese possesso del palazzo e, nel giro di poco tempo, vide sfumare tutte le sue ricchezze finendo in povertà. Il suo successore, un inglese a Venezia per motivi di studio, ebbe uguale sorte.

Tra 800 e 900, il poeta simbolista Henri de Règnier vi dimorò e..si ammalò di una malattia tanto grave da doverlo obbligare a far ritorno in Francia (dove scoprì che la consorte lo tradiva).

Per alcuni anni, sino alla seconda metà del ‘900, Ca’ Dario rimase senza padrone, per poi ritornare ad ammaliare stranieri possidenti incantati da questa meravigliosa costruzione.

Negli anni ’70 fu protagonista di un omicidio: il conte Filippo Giordano delle Lanze venne infatti ritrovato esanime nella sua stanza da letto, assassinato probabilmente da un suo amico.

Nonostante le diverse sventure finanziare e assassinii, Ca’ Dario continuava a reclutare altri inquilini.

Il 1978 fu l’anno in cui Christopher Sebastian Lambert, in arte Kit, manager e produttore dei The Who, acquistò il palazzo al cui fianco abitava Peggy Guggenheim.

Ca’ Dario in un dipinto di Claude Monet, pittore ossessionato da questo magnifico edificio.

La morte di Kit fu abbastanza bizzarra e dovuta ad un incidente domestico accaduto nella casa della madre (a Londra), cadendo dalle scale.

Sembra che il solo entrarne in possesso possa portare a sfortune e morte violenta.

A metà degli anni ’80 fu la volta di Fabrizio Ferrari, personaggio illustre, imprenditore e finanziere che, dopo poco tempo, vide i propri affari andare male e per i quali fu costretto non solo a vendere la casa ma vendere anche le proprie quote.

Dulcis in fundo, la sorella perì in un misterioso incidente nel 1987.

L’ultimo proprietario effettivo, ad oggi, risulta essere Raul Gardini, anch’egli uomo di successo che, a causa delle speculazioni finanziarie, finì i suoi giorni per mano propria, suicidandosi.

Da lì in poi fu un susseguirsi di affitti temporanei a personaggi famosi, tra cui John Entwistle, il bassista dei…The Who! Dopo avervi soggiornato per due settimane nel 2002, tornato a casa fu colto da un malore a soli 58 anni, il 27 giugno di quell’anno.

E’ un vero peccato che uno scrigno architettonico di tale portata sia stato e tutt’ora sia vittima di leggende per lo più nefaste.

Caduta delle Torri Gemelle.

 

 Esistono perplessità per quanto accaduto l'11 settembre 2001 e quindi cercando incidenti simili ho trovato un aereo che ha colpito l'Empire State Building durante la seconda guerra mondiale e nella foto sotto dove ho cerchiato è il punto di impatto e non è un fake...

Si trattava di un B25, un bimotore. 

Nel corso della guerra ci si accorse che per la strategia di bombardamenti a tappeto praticata dagli USA funzionavano meglio i bombardieri molto grossi e capaci di volare altissimi, così il B25, piccoletto, veniva spesso destinato a fare cose per cui non era progettato, tipo mitragliamenti a bassa quota o trasporto di passeggeri. 

Il B25 in questione svolgeva proprio quest' ultimo servizio, e nel luglio 1945 mentre effettuava un trasferimento, chiese di atterrare all'aeroporto civile di New York

Oltre a pilota e copilota a bordo c' era solo un meccanico dell' aviazione, che ne aveva approfittato per avere uno strappo per New York.

Erano partiti di mattina presto da una base militare del Massachussets, uno staterello costiero vicino a New York (questi aerei non avevano neanche lontanamente la stessa autonomia di quelli odierni), e dopo esser stati respinti per scarsa visibilità dalla torre di controllo del "La Guardia" il pilota chiese se potevano atterrare in un altro aereoporto, nel New Jersey, un pò più a Sud. 

Tutti e tre gli aereoporti si trovavano presso la costa, e quella mattina un banco di nebbia enorme e fittissimo copriva tutta quella zona e per tutta risposta gli fù detto che anche lì la visibilità era zero.

Il problema è che un aereoplano non può star fermo a mezz' aria mentre aspetta istruzioni, quindi il pilota non potè fare altro che mettersi a girare a vuoto sulla città, pilotando a vista, come era frequeste a quei tempi e nel dubbio di atterraggio forzato il pilota scaricò le bombe che aveva in carico in mare e proseguì il volo a vista sino a quando andò a sbattere contro l'Empire che era stato costruito una 15na di anni addietro.


L'impatto ovviamente non è paragonabile all'attentato della Torri Gemelle in quanto  gli aereoplani della seconda guerra mondiale, nonostante l'aspetto massiccio, dovevano per volare essere molto leggeri, quindi erano macchine molto più "vuote" e delicate di quanto sembrassero, fatti sopratutto di lamiera e l'unica cosa massiccia erano i motori a pistoni.

Ci entro' dentro e ci cadde di traverso, finchè non venne fermato dall' ascensore qualche piano sotto. 

Il palazzo arrestò di brutto l' aereoplanino, che si sbriciolò contro, limitandosi a fare un buco di 5 o 6 metri di diametro e devastando tre stanze.

La robusta struttura del palazzo quasi non ebbe un graffio.

Dell' aereo solo i motori non vennero ridotti in pezzetti, e schizzarono via come proiettili: uno trapassò spettacolarmente l' edificio e cadde per quasi 300 metri...

Il motore in caduta libera finì il suo volo andando a sfondare il tetto di un palazzo sotto..

ma non fece vittime, mentre l' altro motore urtò il pozzo dell' ascensore e fece danni..

in quanto dentro c'era l'impiegata che come lavoro chiedeva alla gente a che piano volessero andare, premeva i tasti e li accompagnava. 

La ragazza rimase gravemente ustionata, i soccorritori la trassero fuori e per farla arrivare al piano terra la caricarono, da sola, sull' ascensore a fianco… che aveva il cavo spezzato, così la disgraziata cadde per centinaia di metri… poi però, data la velocità, l' aria nel pozzo dell' ascensore non fece in tempo a sfiatare, venne compressa e ammortizzò un poco la caduta della cabina. 

La ragazza venne trovata, oltre che ustionata, con le gambe e la colonna vertebrale spezzate in più punti.

Tutto ciò mentre i pompieri combattevano l' incendio che si era sviluppato a causa del carburante dell' aereo.

Questo avvenimento ci riporta alle Torri Gemelle (vedi foto sotto). 

La ragione per cui quelle sono cadute (misteriosamente in piedi) è che (si dice) il calore dell' incendio ha stemperato l' acciaio della struttura portante trasformandolo in ferro, molto meno resistente. 

Il metallo oltretutto dilatandosi ha spaccato il cemento, e a quel punto non c' era più nulla che reggesse il peso dei piani superiori, che quando son venuti giù hanno travolto il resto dell' edificio (e vabbe')..

   L'incendio dell' Empire State Building invece venne spento in in una trentina      di minuti e ancora oggi è l'incendio spento a maggiore altezza dal suolo.

Tirando le somme, nello schianto del B25 morirono undici occupanti dell' edificio e i tre aviatori e l'edificio venne riparato e continua ad esistere. 


Soccorso in corso

Sulla terrazza panoramica, evidenziato in rosso nella foto sopra, c'erano al momento dello schianto 50 o 60 turisti, che stavano probabilmente smoccolando perchè a causa della nebbia fitta, di panorama non ne vedevano una mazza… finchè non furono ripagati del prezzo del biglietto dallo spettacolo dell'aereo bombardiere che sbatteva a pochi metri sotto il loro naso. Non una cosa da tutti i giorni…

Come usanza dei giornalisti, avevano stimato qualche vittima di troppo, a quanto pare..

Per concludere, una nota positiva su tutta questa vicenda.. La signorina dell'ascensore, tale Betty Lou Oliver, sopravisse e si riprese da entrambi gli incidenti.

Eccola quì all' uscita dall'ospedale, malconcia ma viva e sorridente. Detiene tutt'oggi il record mondiale di sopravvivenza alla caduta di un ascensore. Il secondo record di quella giornata. L'edificio ripeto che è tuttora in piedi e non ha fatto la fine delle torri gemelle..bah..fine del post. Ci sarebbe anche la storia dell'aereo che ha sbattuto contro il Pirellone a MI il 18 aprile 2002 dove un piccolo aereo da turismo pilotato maldestramente (così è stata definito dall'inchiesta mentre voci di corridoio dicono che sulla pista 33R di Linate, c'era la finanza ad aspettarlo e quindi il pilota aveva deciso il rientro in Suisse ed essendo controsole...) andò a sbattere al 26mo piano del grattacielo Pirelli causando 3 morti (pilota e due persone che erano nell'ufficio) 60 feriti e lavoro di ristrutturazione di locali della regione lombardia per danni stimati in 33 milioni di euro..



lunedì 1 aprile 2024

Visite mediche Private.

 


Considerato che ho l’età dei datteri e che teoricamente sarebbe ora di fare visite mediche, oggi schivo l’informatica e mi concentro sulla ricerca sanitaria nazionale.

Well, vedo liste di attesa inaccettabili e vedo soprattutto l’accantonamento dell’utilizzo del Sistema Nazionale Sanitario a pro del privato che vi garantisce visite con tempi accettabili.

Ora, non tutti possono permettersi questa via in quanto o si fanno visitare o pagano a fine mese le spese condominiali e qui comincio coi consigli trovati nel web.

Punto Primo Il medico deve certificare l’urgenza.

Questo vale sia per il medico di famiglia, la guardia medica, ilpediatra che devono applicare un codice di priorita’ sulle ricette dove

U significa Urgente e quindi la prestazione deve essere fatta entro 3 giorni (72 ore)

B significa Breve ovvero entro 10 giorni.

D significa Differibile ovvero entro 30 giorni per le visite e 60 per gli esami diagnostici.

P significa Programmabile ovvero 120 giorni.

Ora se la lista di attesa non soddisfa le lettere di cui sopra, voi potrete andare nel privato e farvi rimborsare la prestazione compilando questo modulo da inviare all’Azienda Sanitaria di appartenenza allegando la ricetta medica e la prescrizione del cup.

Tutto questo è in base al decreto legge n.124 del 1998



e quindi rimarra’ solo a vs carico solo il Ticket e se avete l’esenzione, manco quello.

Quindi fatevi dare la PEC del direttore sanitario della asl di competenza e inviate quanto indicato.

Occhio che la asl cercherà di bloccare le liste di attesa per non farvi entrare nell’anno in corso contravvenendo ai suoi doveri nei vostri confronti e a questo punto cercate qualche associazione e io ho trovato questa

https://www.periplofamiliare.it/blog/la-lista-dattesa-troppo-lunga-ce-il-diritto-alla-visita-privata/