Dando
uno sguardo al passato alle origini dei Bonzi partendo da mio papa'
Ugo e dal nonno Baldassarre che non ho mai conosciuto, sono arrivato
sino all'avo di decima generazione laterale di nome Fachino che in
quel del Cremasco nella seconda meta' del 400 acquisi' la nomina di
Conte grazie all'aiuto che diede alla Repubblica Serenissima in
guerra contro gli Sforza per la conquista di Crema, utilizzando le
sue barche che servirono alle truppe per attraversare il fiume Serio.
I
discendenti della stirpe Bonzi non sono molti, in Italia se ne
contano 840 e si son dati da fare in attivita' imprenditoriali... mio
nonno paterno Baldassarre mise in piedi una fonderia di ghisa ed
alluminio nel Legnanese di cui conservo solo delle foto e delle copie
in bronzo del monumento che rappresenta l'Alberto da Giussano
(attuale simbolo della lega nord) di progetto Enrico Butti che
all'inizio del 900 ha sostituito quello fatto in cartapesta (durato
pochissimo) da Egidio Pozzi.
(cartolina
dell'epoca spedite da Castellanza mio paese di origine)
Ed
ecco la fusione in bronzo che conservo gelosamente e passero' agli
eredi e lo stesso fara' mia sorella Graziella.
..la
fonderia diretta da mio padre Ugo col fratello Giuseppe (Pino) chiuse
al tempo della seconda guerra mondiale in quanto erano riluttanti nel
fondere armi per la guerra e la mia famiglia si sposto' per qualche
anno in emilia-romagna e precisamente a Forli'.
Lo
zio Giuseppe rimase invalido sulla carrozzina nel tentativo di
salvare un suo operaio che si era beccata una scossa di parecchi
migliaia di Volt, ebbe tre figlie di cui ho perso le tracce ma penso
siano rimaste in quel della romagna se non vado errato a Carpinello, me le ricordo tre bionde
impestate che mi facevano un sacco di dispetti ed una in particolare
la Mirta mi assomigliava in modo impressionante, occhi verdi e alluce
tipo il mio, mentre la Giuliana piu' grande di qualche anno deve aver
intrapreso attivita' di allevamento polli e affini e la piu' giovane,
la Carmen era avviata nel campo estetico ed era patita di moto e
ricorda un poco mia figlia Patrizia che con moto di grossa cilindrata
all'eta' di ventanni (al limite della guida) e' incorsa in un
incidente che l'ha fatta stare in coma da luglio a dicembre alla
soglia dei ventunanni.
de
l resto aveva cominciato presto sulle due ruote e relative gare
e
il fratello Fabio non e’ da meno ed essendo della stirpe dei Bonzi,
moto, aereo, paracadutismo vela snow sky jumping sono all’ordine
del giorno
anche il piccolo Davide (figlio di Fabio) si da da fare
io ho trasmesso il DNA della stirpe, ho sempre avuto un debole per i motori e per lo sport in genere
ed eccomi a 15 lustri suonati..
e pure zico ( il cagnone di Fabio ) era dei nostri
Ma quello
che mi affascina dei Bonzi di Dossena (Val Brembana) e' stato il ramo
trasferito a Crema e piu' precisamente la persona di Leonardo che
ricorda tanto mio zio materno Pompeo che e' della stirpe dei
Morlacchi famiglia contadina passata all'industria.
Apro
una parentesi materna su nonna Venegoni Marietta ma farò un post a
parte dedicato alla sua famiglia e precisamente all'eroe Mauro Venegoni antifascista per eccellenza e medaglia d'oro al valor militare.
Dicevo
di Leonardo figlio del conte Iro e di Sarina Berra Nathan ( nipote
dell'omonima patriota ottocentesca e cugina del sindaco di Roma
Ernesto Nathan)..era piu' grande di sei anni di mio papa' Ugo e
quindi era del 1902 e nei miei ricordi io lo associo sempre a
Maner Lualdi
per
la trasvolata in aereo nell'America del Sud con un piccolo aereo da
turismo il SAI Ambrosini di cui conservo il modellino in alluminio
nella mansarda della casa estiva marina.(assieme ai resti dell' AMX
il caccia destinato a sostituire i G91, caduto a Caselle al 1° giugno
1984 in fase di collaudo.. pilotava il collaudatore della Fiat Aeritalia
il Ten.Col, Manlio Quarantelli che è riuscito a portare l'aereo senza
propulsore in un prato schivando la tangenziale e i cavi dell'alta
tensione ed ha azionato l'eiettibile solo quando era già a terra,
procurandosi ferite per cui è mancato il 19 agosto.. giorno del suo
58.mo compleanno)
Ad incidenti aerei purtroppo ne ho visti diversi partendo dall'aereo caduto nei pressi della mia abitazione di Castellanza nel 1959 dove morirono 70 persone
Ma torniamo al viaggio Bonzi-Lualdi che era stato fatto per sensibilizzare i media
associando l'impresa alla situazione dei bambini mutilati e orfani di
quelle terre.
Risalgo
con ordine e cerco di mettere a fuoco la vita di..anzi del Conte
Leonardo Bonzi.
Farlo
e' semplice grazie ai motori di ricerca da cui traggo libero spunto
ringraziandone gli autori..
Nato
nel 1902 verso la fine di dicembre e' stato indirizzato allo sport.
Pratica
sin da giovane il tennis che sara' una delle passioni della sua vita.
Nel
1922 sostituisce un amico infortunato in una gara del campionato
lombardo di motociclismo, e vince il titolo. (e qui esce l'emulazione
di mia figlia Patty che col casco in testa sostituiva il suo ragazzo
nelle gare di cross e di questo sono venuto a conoscenza dai suoi
amici concorrenti che erano li in clinica nell' attesa che lei si
risvegliasse dal coma avuto per un incidente con moto di grossa
cilindrata).
Due
anni dopo alla settimana internazionale degli sport invernali che si
svolse a Chamonix e in seguito riconosciuta come prima Olimpiade
Invernale, Leonardo e' il portabandiera dell'Italia e partecipa come
membro dei team di bob a 4 e bob a 5.
Gli
anni immediatamente successivi li dedica al tennis e allo studio
universitario, laureandosi in Giurisprudenza alla Cattolica nel 1927
(qui si e' laureata pure mia sorella Graziella nel 1958) e in
Economia e Commercio alla Bocconi nel 1928.
Vinse
i Campionati Italiani di Tennis in piu' riprese...
nel
1926 si aggiudico' il doppio misto e nel 1929 si cucco' i titoli nel
doppio maschile e nel doppio misto.
Nel
1928 e 29 si aggiudica la Coppa Milano e il Torneo Brian e per una
decina di anni fece parte della "nazionale" italiana di
Coppa Davis.
Nel
1932, durante una sfida col miglior tennista dell'epoca, il francese
Henry Cochet, uno dei Quattro Moschettieri, arriva ad un passo dalla
vittoria ...In vantaggio e con un match point, un tiro di Cochet
finisce a pochi centimetri dalla linea. L'arbitro chiede a Bonzi se
la palla fosse buona o meno. Bonzi risponde "buonissima",
Cochet annulla il match point e poi rimonta e vince la partita.
Nei
primi anni 30 Leonardo si dedica oltre che al tennis alle altre sue
due passioni: l'aviazione e l'alpinismo.
Nel
1931 ottenuto il brevetto di volo tenta di atterrare sul ghiacciaio
del Monte Bianco per una scommessa.
L'aereo si cappotta ma
Bonzi miracolosamente si salva, inforca gli sci e scende sino a
Courmayeur, l'elica e' nel museo che hanno aperto nel 2004 nel
Cremasco mentre nel nostro ramo mio figlio Fabio ha avuto fortuna in
quanto il suo aereo si e' schiantato dopo la sua vendita e i due a bordo
ci son rimasti secchi..
Fabio ha un elica a ricordo
appoggiata alla parete del salotto assieme agli sci trovati in cantina che si usavano
negli anni 30 con relativi bastoncini in bambu'.
Sempre
in quell'anno attraversa tutta l'Africa del Nord in aereo
partecipando ad ogni singolo torneo di tennis, spesso vincendo. Fa
tappa ad Algeri, Fez, Casablanca, Tripoli, Tangeri e Rabat; con se'
aveva solo le racchette e le palline e uno smoking per le serate di
gala alla fine dei tornei.
Il
1932 lo vede viaggiare per mesi in India durante una tourne' della
nazionale italiana di tennis, nel 1933 organizza una spedizione
alpinistica con il celebre geologo Ardito Desio in Iran. Pilota
personalmente il trimotore Caproni. Bonzi e Desio scaleranno oltre 20
vette iraniane della Catena dei Baktiari, tutte per la prima volta.
Nel
1934 scala le montagne dell'Atlante del Marocco e ne discende le
vette innevate con gli sci. Sempre lo stesso anno guida una
traversata della Groenlandia con cani e slitte;
scalano
alcune vette inesplorate ma rischiano di morire di stenti e freddo,
venendo infine salvati da una nave.
Tra
il 1935 e il 1937 scalo' diverse vette dell'Himalaya, stabili' il
record della prima traversata in aereo del deserto del Sahara e
pubblico' il suo primo libro: "Deserti di ghiaccio, oceani di
sabbia". Contemporaneamente pubblico' reportage dei suoi viaggi
sul Corriere della Sera e Il Tempo ottenendo un enorme popolarita'.
Nel
1937 si sposò con Elisa Lentati e come viaggio di nozze la porto' in
auto, una Lancia Aprilia, da Beirut sino a Bombay. Oltre 11.000
chilometri.
Nel
1938 viene celebrato come uno degli eroi del fascismo al Raduno del
Littorio a Roma. L'anno successivo stabilisce il record del mondo del
volo piu' lungo mai effettuato senza scali, da Roma ad Addis Abeba,
in oltre 18 ore.
Nel
1940 viene arruolato come ufficiale nell'aeronautica e presto diventa
un eroe dei cieli. Partecipa ad ogni azione aeronautica dal 1940 al
1943, celebre il suo intervento a Gimma, in Africa Orientale
Italiana, dove con un’impresa rocambolesca riusci' a raggiungere le
truppe italiane circondate dai nemici e a portare i rifornimenti di
cibo ed armi. Sempre in quella zona mio zio
Ettorino Morlacchi (fratello di mia madre)croce al merito di guerra,
operava in qualita di servente della Regia Marina sul Cacciatorpediniere
Fulmine e perse la vita mentre stava portando rifornimenti per
l'offensiva Asse nel deserto diretta a Tobruk col convoglio Duisberg che
fu affondato dal convoglio K inglese, il 9 novembre 1941 al nord del
Golfo della Sirte.

Durante
il ritorno verso l'Italia Leonardo venne catturato dagli Inglesi che lo
rinchiusero in un campo di prigionia in Arabia.
Egli riusci' a
corrompere le guardie arabe, raggiungere l'aereo e scappare sotto il
fuoco nemico sino a rientrare in Italia.
Venne premiato personalmente
da Benito Mussolini con la Medaglia d'Oro al valore militare e
promosso Maggiore e pure i nazisti lo premiarono con una Croce di Ferro
consegnatagli dal Generale Kesserling.
Dopo
il settembre 1943 decise di partecipare alla guerra dalla parte degli
Alleati, effettuando nuovamente decine di missioni di volo. Riceve
altre medaglie e una promozione a Tenente Colonnello anche dai
vertici militari USA.
Nel
1945 dopo il 25 aprile viene posto in congedo, con oltre 2000 ore di
volo di guerra, decine e decine di missioni, 1 Medaglia d'Oro e 4
Medaglie d'Argento e 1 Croce di Ferro, i brevetti di Istruttore e
Collaudatore di volo anche notturno.
Intanto,
nel 1942 data importante non per la mia nascita agli idi di marzo ma
per l'incontro che Leonardo ebbe a Roma con Clara Calamai.
La
Clara era tra le piu' famose d'Europa e proprio in quell'anno star
assoluta di Ossessione, il film capostipite del Neorealismo di
Luchino Visconti ed e' stata la prima attrice famosa a seno nudo
preceduta da Vittoria Carpi che e' passata in secondo piano in quanto
quasi a livello comparsa.
Alla
fine della guerra Leonardo ottiene l'annullamento delle sue prime
nozze e sposa la celebre attrice.
In
fatto di divorzio anche il nostro ramo ha dato la sua parte, ha
iniziato il papa' della mamma di Fabio, e' seguito il mio divorzio (sono
stato uno dei primi divorziandi dopo la vincita dei NO al referendum
del 12 maggio 74)
(per non perdere la tradizione anche Fabio ha seguito questa strada).
Tornando a Leonardo, Tramite la Clara conosce il famoso produttore cinematografico Carlo Ponti e ne
diventa socio nella ATA, iniziando la carriera di produttore di film
e documentari.
Riprende
anche a stabilire record aeronautici con un volo ininterrotto da
Udine sino a Massaua nel 1948 e battendo il suo stesso record l'anno
successivo con un volo da Milano a Buenos Aires a scopo benefico per
raccogliere fondi per i bambini mutilati della fondazione di Don
Gnocchi.
In
seguito brevettera' l'aerauto, fusione tra automobile ed aereo,
pilotandolo da Roma sino a Mosca.
Sempre
nel 1948 diventa membro del CdA di SEA, la societa' aeroportuale di
Milano.
Per
oltre 10 anni si battera' per la chiusura di Linate e per
l'espansione di Malpensa creando un grande aeroporto
intercontinentale per tutto il nord Italia, una visione di quasi 50
anni troppo in anticipo.
Gli
anni 50 si aprono con nuovi record e nuove avventure.
Stabilisce
i record del mondo di velocità in volo sui 100 chilometri e sui 1000
metri.
Viaggia
in auto da Tripoli a Mogadiscio con una Alfa Romeo 1900 e inizia
anche a girare i suoi primi, celebri, documentari: "Lettere
dall'Africa" e nel 1952 "Magia Verde", girato nella
foresta dell'Amazzonia nel Mato Grosso.
Quest'ultimo
viene presentato al Festival di Cannes e contende sino all'ultimo la
Palma d'Oro a Vite Vendute, capolavoro di Clouzot. Per non far torto
a nessuno i francesi inventano ex-novo un premio al miglior
documentario che viene assegnato all'unanimità a "Magia
Verde".
Come mezzo di trasporto per le attrezzature Bonzi
utilizzo' due Alfa Matta versione AR 51 abbinate ciascuna ad un
rimorchio tipo biga da 6 quintali di portata complessiva, con le
quali apri' una nuova via di comunicazione dall' Oceano Atlantico al
Pacifico, compiendo una spedizione di oltre 7.000 km in quattro mesi.